Festival delle Nazioni, presentata a Perugia la 51esima edizione

Festival delle Nazioni, presentata a Perugia la 51esima edizione

Festival delle Nazioni, presentata a Perugia la 51esima edizione CITTA’ DI CASTELLO – La 51a edizione del Festival delle Nazioni si svolgerà da martedì 25 agosto a venerdì 7 settembre 2018 e sarà dedicata alla cultura musicale della Repubblica Ceca. Con l’omaggio a questo Paese – attraverso un cartellone composto da diciotto eventi principali e numerose iniziative collaterali che si svolgeranno, come da tradizione, nei luoghi artistici di Città di Castello e di alcuni dei più suggestivi borghi dell’Alta Valle del Tevere – si chiude il cerchio dell’ampio progetto dedicato alla Grande Guerra, inaugurato nel 2014 con l’omaggio all’Armenia e sviluppato nell’ultimo triennio con i focus su Austria, Francia e Germania.

La 51esima edizione del Festival delle Nazioni è stata presentata questa mattina in conferenza stampa a Perugia alla presenza di Fernanda Cecchini, assessore ai Beni e alle Attività culturali della Regione Umbria; Michele Bettarelli, vicesindaco di Città di Castello; Giuliano Giubilei, presidente del Festival delle Nazioni; Aldo Sisillo, direttore artistico del Festival delle Nazioni.

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Ha dichiarato Fernanda Cecchini: «​Il Festival delle Nazioni si è sempre distinto per una forte capacità progettuale, non comune a tante analoghe manifestazioni che si svolgono nel nostro Paese. Una doppia progettualità. Anzitutto, di tipo tematico, realizzata attraverso l’ideazione di percorsi storico-culturali anche di ampio respiro temporale (si pensi al ciclo sulla Grande Guerra inaugurato nel 2014 con l’omaggio all’Armenia). E una progettualità di tipo produttivo, se è vero che i festival non dovrebbero limitarsi al semplice ruolo di ‘vetrina’ delle ultime novità del mercato culturale, ma sollecitare gli artisti a mettersi all’opera, commissionando loro nuove produzioni. Con l’intento di non puntare solo al pur necessario intrattenimento, dunque, ma di stimolare il pubblico a confrontarsi con linguaggi, realtà artistiche e identità culturali sempre diverse. Che è un po’ la spina dorsale di ogni proposta culturale che si voglia davvero definire tale. Compiuti da poco i suoi primi cinquant’anni, il Festival delle Nazioni si conferma una delle realtà più interessanti e stimolanti nel ricco panorama dei festival del nostro Paese, saldamente legato alle nostre radici ma caparbiamente proiettato verso il mondo».

Ha dichiarato Michele Bettarelli: «Il giro di boa del mezzo secolo di attività del Festival delle Nazioni prosegue con l’edizione di quest’anno all’insegna di un collaudato progetto dedicato alla Grande Guerra, che ha riscosso grande apprezzamento e successo anche per la formula variegata e innovativa con cui è stato inaugurato e presentato dal 2014 ad oggi. La 51a edizione della manifestazione dedicata alla Repubblica Ceca conclude dunque un tour europeo storico-musicale che accanto alla rievocazione e ai focus sulle diverse Nazioni ospiti ha offerto e offre occasioni di assoluto livello culturale e prestigio internazionale a tutti coloro che, sempre più numerosi, dimostrano ogni anno di gradire contenuti e proposte del ricco cartellone festivaliero. Chiese, palazzi, edifici storici della città e del comprensorio altotiberino rappresentano il vero e proprio valore aggiunto per una manifestazione che vive in autentica simbiosi per tutto il periodo di svolgimento con il territorio, i centri storici di rara bellezza, come quello di Città di Castello e altri che la ospitano: un Festival di vallata che mette in rete diversi comuni. Un Festival che si apre sempre di più alle giovani generazioni che dimostrano di gradire e apprezzare le proposte artistiche innovative, spesso inedite del cartellone a partire dagli eventi collaterali. Il concorso Burri per giovani artisti, infine, consacra uno straordinario legame fra il genio dell’arte contemporanea con il Festival e la sua tradizione in ambito internazionale».

Ha dichiarato Giuliano Giubilei: «Sulla scia del successo della cinquantesima edizione, con questa nuova programmazione del Festival delle Nazioni chiudiamo idealmente l’ampio progetto legato al centenario della Grande Guerra, inaugurato nel 2014 con l’omaggio all’Armenia e sviluppato nell’ultimo triennio con i focus su Austria, Francia e Germania. Infatti, fu nel 1918, dalla dissoluzione dell’impero austro-ungarico alla fine del primo conflitto mondiale, che nacque la Cecoslovacchia, e noi celebreremo la Repubblica Ceca che è erede di quello Stato europeo indipendente fondato un secolo fa. Ma ci sono anche altri anniversari importanti che cadono quest’anno. Oltre al centocinquantesimo dalla morte di Gioachino Rossini, ricorre il cinquantenario del Sessantotto: ricorderemo quindi quella straordinaria stagione di rinnovamento liberale, di apertura e speranza che fu la Primavera di Praga, soffermandoci anche, a cinquant’anni quasi esatti, sul racconto dell’invasione dei carrarmati sovietici che pose fine a quell’episodio importantissimo nella storia della Cecoslovacchia. Parleremo infine di attualità, che il più delle volte trova una chiave di interpretazione proprio nella lettura e nella conoscenza del passato. Il Festival delle Nazioni vuole dunque confermarsi come una realtà che non fa solo intrattenimento, ma che attraverso la musica e le altre espressioni artistiche permette a chi la segue di sviluppare conoscenze e, dal confronto con altre identità culturali, di comprendere più profondamente la propria. Riesce a farlo grazie a un ‘progetto’ che è alla base della programmazione artistica, un filo conduttore che mette in relazione ciascun evento all’altro e che fa della manifestazione articolata in decine e decine di eventi una narrazione unica, composta da tanti capitoli multiformi e interessanti da diversi punti di vista. Siamo soddisfatti infine del rapporto che abbiamo instaurato con le istituzioni, in particolare con la Regione Umbria e con il Comune di Città di Castello. Quest’anno la collaborazione si è rafforzata grazie alla nuova intesa siglata con la società partecipata Sogepu, diventata main sponsor della manifestazione».

Ha dichiarato Aldo Sisillo: «Dopo l’esperienza maturata nel triennio appena trascorso – durante il quale l’asse culturale portante del Festival delle Nazioni è stato, nello scenario del primo conflitto mondiale, una riflessione sistematica sulle produzioni artistiche e musicali che hanno caratterizzato l’Europa nell’epoca della transizione tra Ottocento e Novecento – il nuovo progetto artistico per il 2018 completerà la riflessione sulle trasformazioni culturali e artistiche che l’Europa ha vissuto nell’anno di conclusione della Grande Guerra, ospitando la Repubblica Ceca. Nella programmazione incontreremo gli autori che hanno caratterizzato la storia musicale di questa Nazione, a cominciare da Bedřich Smetana, l’anima romantica della Boemia, uno fra gli esponenti più autorevoli di quelle scuole nazionali dei Paesi del centro Europa, che posero le basi per la crescita delle identità nazionali durante il diciannovesimo secolo. Ma l’esplorazione della tradizione musicale della Repubblica Ceca ci porterà anche ad ascoltare autori come Leóš Janáček e Antonín Dvořák, aprendo a compositori poco frequentati in Italia, quali il violinista e compositore Josef Suk o Adalbert Gyrowetz, o ancora a musicisti contemporanei come Pavel Šporcl. La vocazione all’internazionalizzazione, che è un’altra caratteristica fondante del Festival delle Nazioni, si proietterà invece nel 2019, quando vedrà la luce un ardito progetto omaggio a una Nazione extra-europea».

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