
54° Festival delle Nazioni, bilancio positivo nonostante le grandi difficoltà
Presentato il resoconto nel corso di una conferenza stampa
Si è svolta questa mattina, nel Salone gotico del Museo del Duomo, la conferenza stampa di chiusura del Festival delle Nazioni di Città di Castello.
Il bilancio di questa cinquantaquattresima edizione è estremamente positivo, malgrado le difficoltà oggettive che la manifestazione ha dovuto affrontare. Ne ha parlato diffusamente il presidente Leonardo Salcerini: «Nel presentare il bilancio di questa cinquantaquattresima edizione del Festival delle Nazioni una premessa è necessaria e dovuta: anche quest’anno l’organizzazione della manifestazione è stata caratterizzata da molteplici difficoltà obiettive. Oltre all’adattamento alle norme di igiene sanitaria cui siamo stati e siamo tuttora sottoposti, organizzare un Festival con artisti provenienti dall’estero in tempo di pandemia globale non è stata cosa semplice. Per motivi di forza maggiore, abbiamo dovuto cambiare alcuni concerti della programmazione, con manifesti e materiali già in stampa o già stampati. Grazie alla professionalità del nostro gruppo e di tutto lo staff siamo però riusciti a superare queste difficoltà e ad andare avanti mantenendo altissimo il livello artistico della manifestazione.
Fatta questa necessaria premessa – ha proseguito Leonardo Salcerini – non possiamo che esprimere la nostra enorme soddisfazione per l’esito di questa edizione del Festival delle Nazioni dedicata alla Norvegia. Quasi tutti i concerti sono stati sold out: ovviamente le capienze delle diverse sale che hanno ospitato gli eventi sono state limitate dalle norme anti-covid ma cogliamo come un ottimo segnale la grande affluenza di pubblico registrata a ogni appuntamento. Così come abbiamo gradito e ci ha sinceramente lusingato la partecipazione ai nostri concerti dei più illustri rappresentanti dell’Ambasciata di Norvegia in Italia e dell’Ambasciata norvegese presso l’ONU».
«Mi piace ricordare – ha aggiunto Leonardo Salcerini – che anche quest’anno il Festival delle Nazioni ha animato, solo considerando i concerti del suo cartellone principale, ben otto differenti location, quattro a Città di Castello e quattro nelle località limitrofe dell’Alta Valle del Tevere quali Sansepolcro, San Giustino, Montone e Citerna, ogni volta abbinando le emozioni della musica a quelle dell’arte, una caratteristica questa che da sempre è nella natura del Festival delle Nazioni. Una novità portata dall’edizione di quest’anno è stata invece quella dell’estensione della durata della manifestazione, ben oltre le due tradizionali settimane. La scelta di distribuire gli eventi del Festival delle Nazioni dal 20 agosto al 18 settembre è stato un modo per poter permettere di avere il Festival in città, ancora nel pieno della sua attività, anche a settembre inoltrato».
Esprime soddisfazione per l’edizione appena conclusa anche il direttore artistico Aldo Sisillo: «Mi ha fatto particolarmente piacere sentire l’apprezzamento del pubblico che ha partecipato sempre numeroso a tutti i concerti del Festival di quest’anno. Non solo quello dimostrato nei confronti degli artisti più ‘popolari’, ma anche per quelle proposte apparentemente più difficili che hanno prima incuriosito e poi conquistato gli spettatori: penso, ad esempio, al concerto di Henning Kraggerud e Håvard Gimse, a quello di Karl Seglem con Håkon Høgemo, Sigrid Moldestad e Kåre Opheim, a quello del Quartetto Engegård, artisti di riferimento nel contesto musicale scandinavo, ma molto poco conosciuti in Italia, che hanno palpabilmente incantato le sale gremite del 54° Festival delle Nazioni».
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