Cultura e inclusione al centro del Premio Città di Castello

Cultura e inclusione al centro del Premio Città di Castello

La XIX edizione valorizza lettura, creatività e dialogo sociale

Si apre sotto il segno della cultura condivisa e dell’inclusione sociale la XIX edizione del Premio letterario Città di Castello, presentata a Palazzo Donini con il patrocinio della Regione Umbria e dell’Assemblea legislativa. Alla conferenza, come riferito nel comunicato diffuso da Acs Umbria, hanno partecipato la consigliera regionale Letizia Michelini (Pd), l’assessore comunale alla cultura Michela Botteghi, il presidente dell’associazione “Tracciati virtuali” Antonio Vella e la presidente umbra dell’Associazione Italiana Biblioteche, Monica Fiore.

Dal 17 al 19 ottobre, Città di Castello sarà teatro delle giornate conclusive della rassegna, che premia opere inedite di narrativa, poesia e saggistica provenienti da ogni parte del mondo. Tra i 30 finalisti figurano autori da Australia, Canada, Madagascar, Inghilterra, Spagna e Svizzera, a conferma del respiro internazionale di un evento che da quasi vent’anni unisce talento e solidarietà. La giuria, composta da scrittori e giornalisti di rilievo e presieduta da Alessandro Masi, segretario generale della Società Dante Alighieri, mantiene anonime le identità dei concorrenti fino alla proclamazione dei vincitori, garantendo piena imparzialità.

Nel suo intervento, Michelini ha rimarcato il valore simbolico del premio come strumento di dialogo e integrazione culturale, sottolineando il sostegno costante della Regione alle iniziative che uniscono cultura e coesione sociale. L’attenzione all’inclusione trova infatti espressione concreta nel progetto “Destinazione altrove”, promosso insieme al Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, che consente a persone detenute di partecipare al concorso con le proprie opere letterarie.

Botteghi ha ricordato come la città tifernate rappresenti un laboratorio creativo in continuo fermento, capace di valorizzare il patrimonio locale e di aprirsi al mondo, mentre Fiore ha posto l’accento sul legame tra lettura e scrittura e sul ruolo delle biblioteche come luoghi di partecipazione accessibili a tutti, anche ai detenuti, grazie a servizi culturali sempre più inclusivi.

Il programma annunciato da Vella prevede tre giornate dense di appuntamenti: venerdì 17 ottobre, nella Biblioteca Carducci, sarà presentato il libro “La scuola delle nonne” di Marisol Burgio di Aragona, con Osvaldo Bevilacqua come intervistatore; sabato 18 ottobre, al Teatro degli Illuminati, si terrà la cerimonia di premiazione delle opere vincitrici; domenica 19 ottobre, nella sala consiliare del Palazzo comunale, il giornalista Marino Bartoletti, membro della giuria, presenterà “La storia del calcio azzurro”, offrendo uno sguardo narrativo sull’identità sportiva italiana.

Nel suo intervento conclusivo, Vella ha anticipato che dal prossimo anno, in occasione del ventennale, il premio cambierà denominazione diventando “Premio Castello”, mantenendo però intatto lo spirito di valorizzazione letteraria che lo contraddistingue.

Con la sua lunga storia e la capacità di unire scrittura, territorio e inclusione, il Premio Città di Castello si conferma un punto di riferimento nazionale nel panorama delle manifestazioni letterarie italiane, offrendo a nuovi autori la possibilità di emergere e di condividere la propria visione del mondo attraverso la parola.

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