Nuovo Collegio dei revisori a Città di Castello

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Torrioli confermato presidente, compensi aggiornati per il triennio

Il Consiglio comunale di Città di Castello ha ufficializzato la nomina del nuovo Collegio dei revisori dei conti per il periodo 2025-2027. A partire dal primo giugno, l’organo sarà composto da Antonio Torrioli, confermato presidente con 20 voti favorevoli su 22 consiglieri presenti al momento dello scrutinio segreto, affiancato da Mirko Palicca e Andrea Nataletti, selezionati tramite sorteggio pubblico predisposto dalla Prefettura di Perugia.

La designazione del presidente è avvenuta su proposta della maggioranza consiliare, che ha espresso il proprio sostegno alla continuità nella figura di Torrioli. La scelta ha trovato attuazione secondo la normativa vigente, che prevede la possibilità per il Consiglio di indicare un solo nominativo tra quelli trasmessi nei termini stabiliti.

La delibera sulla composizione complessiva dell’organo ha avuto esito favorevole con 15 voti a supporto, provenienti dai gruppi consiliari del Partito Democratico, PSI, e dalle due liste civiche collegate al sindaco Luca Secondi. Otto i voti contrari, espressi dai rappresentanti di Castello Cambia, Fratelli d’Italia, Gruppo Misto-Azione, Castello Civica, Lega, Forza Italia e dalla Lista Civica Marinelli Sindaco.

Il Consiglio ha inoltre approvato i nuovi compensi annuali per i membri del Collegio. Il presidente percepirà un importo di 15 mila euro, mentre agli altri due componenti spetteranno 10 mila euro ciascuno. L’assessore al Bilancio Mauro Mariangeli ha motivato la proposta sottolineando che l’adeguamento tiene conto delle previsioni legislative attualmente in vigore e rispecchia i parametri economici adottati da altri Comuni umbri simili per dimensioni. I compensi, pur rivisti, restano inferiori al tetto massimo consentito, fissato in 18.804 euro per ciascun revisore con una maggiorazione del 50% per il presidente.

Mariangeli ha evidenziato che l’adeguamento deriva da un’analisi contabile condotta sugli atti del Comune, finalizzata a mantenere l’equilibrio tra sostenibilità economica e rispetto del ruolo professionale.

La conferma di Torrioli è stata avanzata direttamente dal sindaco Luca Secondi, in qualità di rappresentante della maggioranza consiliare, che ha espresso apprezzamento per l’operato svolto dal precedente Collegio e ha rivolto parole di incoraggiamento ai nuovi componenti.

Il provvedimento ha generato un ampio dibattito in aula. Il capogruppo di Castello Civica, Andrea Lignani Marchesani, pur annunciando il voto favorevole per la riconferma del presidente, ha espresso riserve sulla legittimità della proposta presentata dal sindaco, ritenendo che spettasse all’intero Consiglio comunale. Ha inoltre dichiarato la propria contrarietà all’incremento delle indennità, giudicandolo inappropriato per una funzione pubblica che, a suo avviso, dovrebbe mantenere un profilo di servizio.

Valerio Mancini, capogruppo della Lega, ha scelto di non partecipare alla votazione, contestando l’adeguamento economico deliberato, da lui considerato ingiustificato in ambito politico. Ha sostenuto che la funzione di revisore rappresenti di per sé un elemento qualificante nel percorso professionale, privo della necessità di ulteriori incentivi economici.

Diversa la posizione del capogruppo del Partito Democratico Gionata Gatticchi, che ha difeso la proposta avanzata dalla maggioranza. Ha ricordato che l’impegno richiesto ai revisori comporta oneri e responsabilità rilevanti, per cui un compenso proporzionato risulta legittimo. Ha inoltre ribadito che il sindaco, in quanto membro del Consiglio, è pienamente abilitato a proporre nomine per conto della maggioranza.

Il presidente del Consiglio comunale Luciano Bacchetta ha fornito un chiarimento storico, osservando che il ritorno alla deliberazione consiliare rappresenta un passo in avanti rispetto al passato, quando la nomina dei revisori era affidata esclusivamente alla Prefettura, escludendo ogni margine di decisione dell’assemblea.

In replica alle osservazioni critiche, il sindaco Secondi ha riaffermato la propria legittimità istituzionale a presentare proposte in seno al Consiglio, precisando che in numerosi altri Comuni umbri, anche con popolazione inferiore, i compensi stabiliti per la presidenza del Collegio risultano superiori. Ha infine ribadito che la soglia retributiva stabilita rappresenta una scelta di equilibrio tra doverosa valorizzazione professionale e contenimento della spesa pubblica.

Durante la fase conclusiva della seduta, il consigliere Lignani Marchesani ha posto l’accento sull’assenza di componenti femminili nel nuovo Collegio. A chiarimento, il presidente Bacchetta ha richiamato il parere espresso dal segretario generale Bruno Decenti, secondo cui, secondo indicazioni ministeriali, in questo ambito non trovano applicazione le quote di genere.

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