176 commercianti e 61 artisti protagonisti della tradizione
Umbertide ha acceso ufficialmente la magia del Natale con un evento che ha coinvolto l’intera comunità. Nel pomeriggio di domenica 30 novembre, il centro cittadino e tutte le frazioni si sono illuminati contemporaneamente grazie alle luminarie natalizie, frutto di un impegno collettivo che ha visto protagonisti commercianti, artigiani e cittadini. Un risultato che testimonia un senso di appartenenza straordinario: ben 176 attività hanno aderito all’iniziativa coordinata dall’associazione Vivi Umbertide, rendendo possibile l’installazione delle luci non solo nel cuore della città ma anche nei borghi circostanti.
La partecipazione della cittadinanza è stata significativa. Molti umbertidesi hanno sostenuto l’allestimento acquistando i biglietti della lotteria promossa da Vivi Umbertide, contribuendo così a illuminare il periodo più atteso dell’anno. Il vicesindaco Annalisa Mierla ha sottolineato l’importanza di questo risultato, ringraziando il presidente dell’associazione Emiliano Bernardi e tutte le Pro Loco per aver reso possibile, per la prima volta, l’accensione delle luminarie in ogni frazione. “La luce è vita – ha dichiarato – ed è la parte più importante del Natale, un periodo che dà respiro ai commercianti e unisce la comunità”.
Bernardi ha evidenziato l’orgoglio di aver portato le luminarie in tutta la città, definendo il risultato “storico” e frutto di un grande lavoro di squadra. Ha ringraziato l’amministrazione comunale per il supporto e i cittadini per la partecipazione, sottolineando come questa luce appartenga davvero a tutti.
Subito dopo l’accensione, Umbertide ha inaugurato uno degli appuntamenti più attesi delle festività: la mostra “Presepe d’Autore”, allestita in via Garibaldi e curata da Franca Fodaroni, giunta alla sesta edizione. Al taglio del nastro erano presenti il vicesindaco Mierla, gli assessori Francesco Cenciarini, Lorenzo Cavedon e Lara Goracci, il presidente del Consiglio comunale Giovanna Monni, il consigliere provinciale Giovanni Dominici e il consigliere comunale Alessio Ferranti, insieme agli artisti e ai commercianti.
Quest’anno la rassegna ha registrato numeri importanti: 61 artisti provenienti da tutta l’Umbria, dall’Italia e persino dall’estero hanno esposto le loro opere, interpretando in modo personale il tema dell’angelo e del Natale. Tra i partecipanti anche una bambina di undici anni, simbolo di una tradizione che si rinnova e guarda al futuro. Via Garibaldi si è trasformata in una galleria a cielo aperto, visitabile fino alla fine di gennaio, dove cittadini e visitatori possono ammirare opere che arricchiscono e colorano il centro storico.
Il vicesindaco Mierla ha definito il Presepe d’Autore “un patrimonio prezioso per la comunità”, ringraziando Fodaroni, gli artisti, i commercianti e i proprietari dei palazzi storici che hanno concesso le facciate per l’allestimento. “È un esempio luminoso di come la collaborazione possa trasformare un luogo e renderlo speciale per tutta la città”, ha aggiunto.
Fodaroni ha parlato con emozione della crescita costante dell’iniziativa, sottolineando la partecipazione di pittori giovani che hanno accettato la sfida di esporre le proprie opere al giudizio del pubblico. “Sono capitani coraggiosi – ha detto – e questo significa che la storia continuerà”. Ha ringraziato la popolazione umbertidese per il sostegno e l’amministrazione comunale per la sensibilità dimostrata, oltre ai proprietari dei palazzi storici e ai collaboratori che hanno contribuito all’allestimento.
Il Natale umbertidese si conferma così un appuntamento che unisce tradizione, arte e comunità, come riporta il comunicato di Alessio Fiorucci, Comune di Umbertide. Le luminarie e il Presepe d’Autore rappresentano due simboli di un percorso condiviso, capace di valorizzare il territorio e di offrire ai cittadini momenti di bellezza e partecipazione. La città si prepara a vivere settimane di festa con un calendario che intreccia cultura, solidarietà e creatività, dimostrando come la collaborazione possa accendere non solo le strade ma anche lo spirito della comunità.

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