Uva e cachi dal chiostro, segno di fede e solidarietà
Un gesto semplice ma carico di significato accompagna l’Avvento nel monastero di clausura di Santa Veronica Giuliani, nel rione San Giacomo. Le religiose hanno disposto un cesto di uva fragola e cachi maturi accanto alla storica ruota, quella che per quasi quattro secoli ha rappresentato l’unico contatto con il mondo esterno. La frutta, raccolta nell’orto interno del convento, è stata lasciata a disposizione di fedeli e passanti, trasformandosi in un segno concreto di ospitalità e condivisione.
La comunità monastica, che vive di carità e vicinanza dei cittadini, ha voluto restituire parte dei frutti della terra come dono natalizio. La badessa, madre Chiara Veronica Sebastiano, ha sottolineato come l’iniziativa sia nata spontaneamente e abbia trovato immediata accoglienza: il cesto si è svuotato in poche ore, segno della gratitudine e dell’apprezzamento dei visitatori.
Parallelamente, fino all’8 dicembre, il chiostro ospita il Mercatino di Natale delle Cappuccine, giunto alla quarta edizione. Gli stand propongono manufatti artigianali realizzati con cura dalle religiose. Il ricavato sarà destinato al sostegno del monastero e, nella giornata del 7 dicembre, parte delle entrate sarà devoluta alla Caritas diocesana, impegnata nell’assistenza a famiglie in difficoltà abitativa.
L’appuntamento coincide anche con la presentazione del Calendario Laus Deo 2026, dedicato al tema “memoria e futuro”. Il progetto grafico porta la firma di Fabrizio Manis, mentre stampa e confezione sono curate da tipografia Petruzzi e legatoria Cartoedit. Le religiose hanno espresso riconoscenza ai collaboratori che hanno reso possibile la realizzazione.
Il monastero, fondato nel 1643, continua così a intrecciare spiritualità e vita quotidiana, offrendo segni tangibili di solidarietà e speranza. La frutta sospesa e il mercatino diventano simboli di un Natale vissuto nella semplicità, ma capace di generare comunità e vicinanza.
Commenta per primo