Tentato omicidio a Città di Castello: l’investitore sbaglia bersaglio

Tentato omicidio a Città di Castello: l'investitore sbaglia bersaglio ph. David Bongarzone
ph. David Bongarzone

Tentato omicidio a Città di Castello: l’investitore sbaglia bersaglio

Tentato omicidio a Città di Castello – Il 23enne albanese, indagato per il tentato omicidio avvenuto a Città di Castello, avrebbe mirato non al 17enne rimasto ferito nell’investimento, bensì al fratello della vittima. Secondo le ricostruzioni, il giovane straniero aveva preso di mira il 26enne egiziano, con il quale aveva avuto una furibonda discussione il giorno precedente, probabilmente per questioni legate all’affitto di un appartamento.

Firmata la denuncia presso il commissariato di polizia, il 23enne sarebbe sceso in strada e avrebbe notato il 17enne in attesa del fratello. Nella sua azione di vendetta, l’albanese sarebbe quindi salito in macchina e avrebbe accelerato bruscamente nella direzione del minorenne, investendolo e facendolo finire schiacciato tra la sua Volvo e la BMW del congiunto, sulla quale il 17enne era appoggiato.

Soccorso dal 118, il ragazzo è stato ricoverato all’ospedale di Città di Castello con una prognosi di 40 giorni, avendo riportato gravi fratture a una gamba. Dopo l’investimento, il 23enne si era rapidamente allontanato in direzione sud, imboccando la E45 fino a Umbertide, dove probabilmente sperava di ricevere aiuto da una sua conoscente. Tuttavia, il segnale del suo cellulare ha permesso agli agenti di rintracciarlo e bloccarlo durante la sua fuga.

Il Pubblico Ministero Gianpaolo Mocetti, scrive Walter Rondoni du Il Messaggero di oggi, ha disposto il fermo di indiziato di delitto per il 23enne, considerati i suoi precedenti penali, i gravi indizi di colpevolezza e il pericolo di fuga. L’udienza di convalida del provvedimento è prevista per oggi o al massimo domani. Nel frattempo, il 17enne ferito è stato sottoposto a un primo intervento chirurgico e ne è già programmato un secondo per il giorno seguente.

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