
Montone: la forza della tradizione si rinnova “Donazione della Santa Spina”
Montone: la forza della tradizione si rinnova “Donazione della Santa Spina”
Il Covid frena il programma ma non ferma la prima ostensione. La celebrazione lunedì 5 aprile con diretta facebook del Comune
Montone: Quando le tradizioni sono più forti della pandemia. E così, anche se in tono ridotto, senza il consueto e ricco programma di eventi, lunedì 5 aprile a Montone si terrà la prima ostensione della Santa Spina. Nel giorno di Pasquetta, alle 11.30, verrà celebrata nella chiesa Collegiata la Santa Messa da parte del Vescovo della diocesi di Città di Castello, S. E. Domenico Cancian, insieme al parroco don Pietro Bartolini.
Proprio per l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, l’invito alla comunità e agli amici montonesi è quello di seguire tramite i social l’evento, per poi poter vedere la reliquia, in tutto il suo splendore, appena la situazione lo permetterà. Nel corso della celebrazione l’amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco Mirco Rinaldi, donerà l’olio per la lampada votiva della Santa Spina, che arderà tutto l’anno dinanzi ad essa, mentre Carlo Fortebraccio, rappresentato da un figurante della Pro loco montonese, leggerà la pergamena della donazione della Spina al popolo montonese, alla presenza della Castellana che rappresenta Margherita Malatesta, moglie di Carlo Fortebracci.
“Anche quest’anno purtroppo – riferiscono il sindaco Rinaldi e il presidente della Pro Loco Raffaele Bei – l’attuale situazione mondiale ci costringe ad abbandonare i nostri consueti appuntamenti, ma non ferma il desiderio di portare avanti una tradizione particolarmente sentita nel borgo e non solo. Nonostante il periodo di restrizioni sarà comunque garantita la celebrazione della messa solenne.
“Con piacere – sono le parole del Vescovo Cancian – rivolgo alla comunità di Montone un duplice augurio: quello della Santa Pasqua e quello della Sacra Spina. Le due feste si richiamano e provvidenzialmente arrivano ad illuminare il periodo un po’ scuro che stiamo vivendo. Altro motivo di speranza, dunque!
Non possiamo festeggiare come vorremmo, ma nel nostro cuore sia ancora più vivo il desiderio di uscire dal momento critico con la luce della Pasqua e con la forza gioiosa della straordinaria tradizione, sempre molto partecipata da voi ed anche da me. Insieme a Don Pietro celebrerò la Messa per tutti voi perché abbiate la salute e perché insieme possiamo “risorgere” con nuovo vigore e nuova vitalità”.
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